Che fine fa la mia sacca di sangue dopo la donazione?
Uscendo dal centro di raccolta Avis le sacche di sangue intero – seguite dalle loro provette inviate in laboratorio analisi per escludere la presenza di agenti infettivi (HIV, HCV, HBV, sifilide ecc…) e confermare il gruppo sanguigno –  cominciano un articolato ma rapido processo di “post-produzione” che permetterà al contenuto di ciascuna sacca di essere sfruttato a pieno.

Dopo un primo passaggio attraverso un filtro che elimina i globuli bianchi (spesso responsabili di reazioni avverse febbrili nel ricevente) la sacca viene inserita all’interno di una centrifuga a velocità intermedia, capace di separare il sangue in tre componenti principali:
concentrato di globuli rossi (in fondo alla sacca centrifugata), utile per pazienti con gravi anemie o che hanno perso molto sangue a seguito di un trauma o di un intervento chirurgico. Tramite l’aggiunta di una soluzione additiva i globuli rossi possono essere conservati fino a 45 giorni alla temperatura di 5°C;

concentrato di piastrine (sottile strato arancione fra i globuli rossi e il plasma), utili per bloccare sanguinamenti o per innalzare il numero di piastrine patologicamente basso come effetto di determinate malattie genetiche. Le piastrine si conservano a temperatura ambiente per 4/5 giorni al massimo;
plasma di categoria B (in cima alla sacca centrifugata), di più scarsa qualità rispetto a quello ottenuto tramite plasmaferesi, utilizzabile fresco o congelato fino a 12 mesi per utilizzo in trasfusioni o per la produzione di farmaci salvavita. 

Da una singola donazione di 450ml è pertanto possibile salvare la vita a più di una persona. Già prenotato il prossimo appuntamento? Gli uomini e le donne in menopausa possono donare sangue intero fino a quattro volte l’anno, le donne in età fertile una volta ogni sei mesi lontano dal ciclo mestruale. 

(Dott. Giovanni Bonvento – Medico Selezionatore Avis)